lunedì 17 agosto 2009

Punti di domanda

Penso che non ci siano molte cose da aggiungere riguardo ai risultati pazzeschi ottenuti quest’anno in quello che da qualche tempo stiamo cominciando a chiamare “Complesso dei Piani Eterni”. In genere vengono chiamati così i reticoli sotterranei per lo più ottenuti congiungendo più abissi . Qui invece l’unico collegamento noto è con il Vincè, poco distante dal PE10, mentre il collegamento nelle zone più remote con la grotta Isabella, molto più che teorico, fatica ad arrivare.
A poco sono serviti i tecnologici tracciamenti di quest’anno con il radiogoniometro. A poco sono servite le calate in vecchi abissi ghiacciati, sperando che l’effetto serra abbia portato quell’unico risultato che uno speleologo può gradire.
Si continua quindi procedere, senza battute d’arresto, ripercorrendo infinite volte lo stesso percorso dall’ingresso del PE10, fino ad intercettare quella grotta orizzontale più antica e sempre più misteriosa.
Ma che per ora è raggiungibile solo da quell’ ingresso trovato circa vent’anni fa.
Difficile descrivere quel poco che ho visto dei nuovi ambienti scoperti, talmente inconsueti da dare quasi un senso di alienazione.
Ma dove cavolo siamo finiti?
Una lunga galleria inclinata, che ad con un occhio più attento scopriamo essere un intreccio di gallerie fossili, tagliata da una sequenza di forre quasi parallele. Il nuovo si intreccia con l’antico, in un rinnovarsi continuo.
Capiremo mai il senso e la destinazione di questo reticolo di acque che scorrono da tutte le parti? E dove ci condurranno nei prossimi anni la vecchie gallerie fossili?
La strana galleria Moby Dick, il rombo dell’acqua delle forre, le alte colonne della sala del Teatro, le pisoliti, le eccentriche e le vele deformate dal forte vento che sembrano puntare il dito verso quella forra e quella galleria fossile.. cosa significano?
E il grande pozzo dalle pareti lisce e dal forte eco, di cui non siamo riusciti a stimare l’altezza con le nostre luci? L’aria che lentamente lo risale conosce bene la sua personale strada verso l’esterno. Uscirà da qualche ingresso ben nascosto.. Filtrerà attraverso fratture e frane aggirando le vie paralizzate dal ghiaccio.. O magari è quel pozzo trovato in Isabella e non ancora sceso.. chissà?
In un dedalo fossile i nuovi meandri sembrano dita che si allungano di nuovo a cercare Isabella.
Chi ha dato un nome femminile a questa grotta quando era neonata aveva intuito che da grande avrebbe avuto un carattere un po’ complesso e difficile?
Con il telemetro rotto nella sacchetta, abbiamo srotolato al freddo la cordella metrica, e tentato con la matita sui fogli umidi e stropicciati di dare una forma comprensibile agli spazi.. e soprattutto disegnato tante, tante volte quel simbolo: ?

Giulia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Brava Giulia!Tanti punti di domanda per continuare il gioco!Credo che la grotta ormai si sia un po' affezionata a noi...e voglia farsi fare ancora un po' il solletico prima di "concedersi".Avanti tutta, allora!La strada è ancora lunga e continuerà a farci sognare!Andreagsm